L’atleta Francesca Zenti, che milita nelle fila della 707 Triathlon Resistex, si racconta in una bellissima intervista. Conoscere lo sport, l’atleta, ma soprattutto la donna di tutti i giorni, che combatte nella vita come sul terreno di gioco è qualcosa di bellissimo, e noi del Blog Team di Resistex non possiamo fare a meno di essere testimoni di questi splendidi episodi.
Ferrara 20/09/14
LA MIA PRIMA ESPERIENZA di gara nasce un po’ per caso. Dopo circa otto anni di convivenza con questa malattia e diverse attività sportive, dopo un’autogestione fallimentare e di conseguenza sconfitte morali, mi sono decisa.
Grazie all’aiuto e il supporto di persone che mi stanno sempre vicino ho deciso di dare una svolta, di affidarmi ad un centro diabetologico competente nel settore sport e di affrontare così la prima gara.
Quella mattina per l’agitazione mi sono svegliata alle 7.00, ho guardato dalla finestra dell’albergo, pioveva. L’ansia ha iniziato ad aumentare, la gara iniziava alle 14.00, pregavo perché smettesse..la mia prima gara, non poteva piovere. Colazione e ritiro del pacco gara, finalmente verso 12.00 la pioggia inizia a cessare ed il sole a spuntare. Che felicità! Un sollievo, anche se l’inizio si avvicina
Appena aperta la zona cambio posiziono bici e scarpe, un’occhio al percorso ed ascolto il briefing. Ci siamo, indosso la muta, quattro bracciate per provare l’acqua..Agitazione paura ed emozione salgono. Si inizia. Il nuoto, come previsto, non è andato benissimo anche se il mare era calmo. Uscita mi precipito in zona cambio prendo la bici e parto, riesco a recuperare tre ragazze, di nuovo in zona cambio, un respiro di sollievo, scarpe e via.. si parte con la corsa. Ho corso male ma meglio di come pensavo, sono riuscita comunque a recuperare altre ragazze. Un giro, due giri, vedo la fine.. un’immensa soddisfazione e felicità nel passare il traguardo … ce l’ho fatta!
METABOLICAMENTE: Dovendo anche tenere conto che l’adrenalina e gli ormoni che entrano in circolo in gara aumentano la glicemia io decido di partire con una colazione standard, fette biscottate, caffè, biscotti con bolo standard 4h prima della gara.
Parto con 170-180 bevo un succo mezz’ora prima di partire con il nuoto. Alla partenza della frazione a nuoto il succo entra in circolo, raggiungo un picco che non supera i 200 e cala intorno ai 150, in discesa quando comincio la bici. Dalla borraccia bevo enervitene. Comincia la disidratazione, il calo di insulina in circolo, la glicemia sale sale e passa i 200. Ora sarebbe il caso di farsi una o due unità a metà della bici (ma come posso fermarmi nella mia prima gara?).A piedi tengo in mano una fialetta di glucosprint , solo per tranquillità. Senza insulina in circolo, a piedi la glicemia sta sopra i 200 anche 250, sale ancora per poco, poi tenedo un ritmo costante scende molto molto lentamente
Arrivo al traguardo mi faccio 3 unità immediatamente e bevo acqua. Glicemia a 300 in leggera salita fino a che l’insulina non fa effetto. Per il resto del giorno la glicemia resta stabile, da controllare particolarmente è stata la notte in cui inizia a far effetto l’attività fisica della gara che porta ad un forte abbassamento della glicemia
PENSIERO: So quali sono i miei limiti e non mi interessa esagerare o correre rischi eccessivi per raggiungere risultati che non fanno parte della mia dimensione.
Il diabete resta la più grande (?) “sfiga” che mi è capitata, ci costringe ad alcune/molte precauzioni, ma prese quelle non limita in alcun modo le nostre prestazioni, soprattutto con le moderne tecnologie.
Parlando di sport e non solo, riuscire in qualsiasi disciplina è una cosa normale, che può essere ottenuta in modo assoluto con impegno, senza rinunce ed anche con gli ostacoli che pone il DM1.
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