707 Triathlon continua a volare alto, le ambizioni non sono mutate: tiriamo le somme di questo 2015…

è ancora presto per dirlo, mancano ancora diversi appuntamenti importanti come i campionati italiani di sprint, quelli a staffetta mista, la crono TTT a squadre e la finale del Grand Prix Italia. Possiamo dire la nostra.

Comunque il 2015 è stato caratterizzato dall’arrivo di Sara Dossena che ci ha regalato un oro e un argento agli italiani di duathlon e di triathlon olimpico oltre che l’orgoglio di vedere questa nostra atleta in maglia azzurra fregiarsi di medaglie internazionali in coppa europa e in coppa del mondo. E’ speciale, una gran simpaticona, una specie di Salini (il capitano) al femminile.

Parliamo di Barnaby, una giovane promessa arenata dagli ostacoli fisici e burocratici: come è la situazione di Barnaby?
Gregory ora sta bene, aveva solo bisogno di gareggiare senza perdere troppo tempo. Da quando è tornato in pista nel luglio scorso ha sempre centrato il podio, spesso il gradino più alto. Purtroppo o per fortuna il CONI lo ha fermato dopo aver riscontrato un’anomalia al cuore che ora si è risolta, ma i tempi di attesa del referto sono stai lunghi al punto che si è bruciato la prima parte della stagione. Ora guardiamo avanti,  a ottobre vestirà ancora la maglia azzurra a Sochi, in Russia. Lui è un talento, il vero Barnaby non lo abbiamo ancora visto.

Sono in previsione acquisti per una crescita dell’organico, oppure il team resterà invariato?

Siamo sempre in movimento. Sono già arrivati Tamas Toth dall’Ungheria che guida la classifica provvisoria del Grand Prix Italia;  stiamo aspettando la finale di Cagliari nel mese di Ottobre dove speriamo di poter  festeggiare la sua vittoria. Poi c’è Lisa Perterer, una forte atleta austriaca che presto esordirà con la nostra maglia. Per il 2016 abbiamo in mente un paio di nomi, due giovani italiani che per ovvi motivi non possiamo fare i nomi.

Fissiamo gli obiettivi: sicuramente la società e gli sponsor staranno già guardando al 2016, dove punterete ad arrivare?

Sponsor permettendo sempre più in alto J. No, scherzi a parte, credo che il prossimo anno, dopo i nostri primi tre di attività agonistica raccoglieremo ottimi risultati, frutto dell’esperienza agonistica che i nostri giovani hanno maturato in questi primi anni di crescita insieme. Ora sono grandi, possono dare anche dei consigli alle nuove leve.

Per quanto riguarda i materiali siamo tranquilli,  abbiamo importanti aziende che ci sostengono e  curano tutti gli aspetti tecnici che questo sport richiede, dalla mezzo meccanico all’abbigliamento, dagli accessori ai test scientifici. Stiamo collaborando con diverse aziende del settore, proprio come la vostra, sempre alla ricerca di materiali innovativi per migliore la performance dei nostri ragazzi. Questo insieme di cose ci renderà ancora più ambiziosi e competitivi.

In molti sostengono che il Triathlon sia lo sport del domani… Le chiediamo una considerazione in merito

In questo caso avrei molto cose da dire, però non abbiamo il tempo, ci vorrebbero ore e ore. Che sia lo sport del domani sono davvero convinto. La gente apprezza sempre più gli sport aerobici e il triathlon lo è per eccellenza comprendendo nuoto bici e corsa.
Meriterebbe la giusta popolarità che ancora non ha raggiunto,e per farlo dovrebbero cambiare tante cose iniziando  “dall’arena” . In sostanza il triathlon piace e viene più che altro apprezzato da chi lo pratica, non da chi lo segue; questo perché viene presentato nella maniera sbagliata!

Ci sarebbe tanto da lavorare, a partire dalla cultura sportiva degli italiani. Un vero peccato vedere tanti giovani talenti che devono abbandonare a causa dell’elevato costo che richiede la pratica di questo sport.Sono però convinto che per trovare risorse e sostenere questi giovani talenti dando loro un opportunità  si debbano coinvolgere più aziende disposte ad investire denaro  e per farlo dobbiamo rendere il triathlon più spettacolare, perché il pubblico si vuole divertire, punto e basta! Il pubblico deve capire cosa sta succedendo in gara, proprio come succede quando guardi il giro d’Italia o una partita di calcio in tv.

Selezionare location, tracciare percorsi ad hoc, fare un circuito di serie A e assegnare a organizzazioni competenti potrebbe essere un buon inizio.  Devo però ammettere però che qualcosa si sta muovendo, non a caso negli ultimi anni sono scesi in campo  Brand  fra i più noti al mondo anche in Italia.

707 ha già in mente qualcosa per accrescere le performance dei suoi atleti?
si, ci affidiamo a voi 😉